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Come fare un digiuno terapeutico

Come fare un digiuno terapeutico

l digiuno terapeutico offre molti benefici curativi al corpo e alla mente: aiuta la guarigione di innumerevoli disturbi, favorisce la disintossicazione dalle tossine, la rigenerazione del sistema immunitario, la riduzione delle infiammazioni. E sono solo alcuni dei vantaggi che si possono trarre dalla terapia del digiuno. In questo articolo avrete dunque modo di scoprire le preziose indicazioni del Dr. Salvatore Simeone, medico esperto in digiunoterapia e autore del libro "Il digiuno felice" “. Il padre della medicina, Ippocrate, ha contribuito a diffondere il concetto della vis medicatrix naturae, ovvero della forza risanatrice insita nella natura stessa che, se non ostacolata, rappresenta il più grande medico esistente.

l digiuno è la più alta espressione della vis medicatrix naturae

Ippocrate riteneva che lo stato di malattia non fosse altro che lo sforzo del corpo di dominare un equilibrio disturbato. Pensava perciò che lo scopo principale di un medico fosse quello di aiutare la tendenza naturale del corpo a guarire, rimuovendone gli ostacoli e permettendo così all’organismo di recuperare la salute. Uno dei capisaldi della Medicina Naturale (o biologica) è appunto quello di sfruttare questa meravigliosa forza risanatrice insita in tutti gli esseri viventi. Ebbene, il digiuno rappresenta la terapia che più di ogni altra è in grado di innescare tale forza risanatrice e ne è certamente la più alta espressione. Ecco dunque come effettuare correttamente il digiuno depurativo.

Come digiunare correttamente

ll digiuno rappresenta un vero e proprio riposo fisiologico completo: importante è dunque evitare ogni forma di stress che pregiudicherebbe l’equilibrio anche in una persona nutrita. Proprio per questo il digiuno attivo sovente non coincide col concetto di “terapeutico”. Al fine di disintossicarsi il corpo ha bisogno di energia: nel periodo dedicato al digiuno terapeutico, è dunque preferibile riposare e coricarsi il più possibile, questo poiché durante il risposo, il corpo si rinnova e in qualche modo muta. Il digiuno a riposo è pertanto estremamente benefico: l’organismo corrompe le strutture che col tempo si sono usurate per garantirne il sostegno e il riposo ne promuove efficacemente la rigenerazione. Il digiuno non rappresenta un sacrificio ma un atto estremamente positivo e votato al benessere. Esso va svolto avendo cura di non ricorrere a farmaci, droghe, tabacco e agenti potenzialmente inquinanti. È preferibile poi digiunare in un ambiente aerato, caldo, tranquillo e ben illuminato in grado di garantire il più totale confort. Da evitare anche il cosiddetto inquinamento sonoro e visivo così come lo stress: meglio favorire un clima di calma e incoraggiamento al fine di favorire lo spirito, la resistenza e la rigenerazione. Il digiuno rappresenta pur sempre un atto autonomo: il corpo si purifica e si rigenera in autonomia e chi pratica il digiuno abitualmente, sa come regolarsi e quali atteggiamenti adottare. Tuttavia il primo digiuno andrebbe praticato sotto stretto controllo medico al fine di evitare errori e incorrere in potenziali conseguenze tutt’altro che piacevoli